Regia Phuttiphong Aroonpheng
Anno 2018
Durata 105’
Paesi Thailandia, Francia, Cina
Lingua Thailandese
Fotografia Nawarophaat Rungphiboonsophit
Musica Christine Ott, Mathieu Gabry
Sottotitoli Italiano
Genere Drammatico
Miglior Film alla Sezione Orizzonti della 75ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Golden Gateway Award per il Miglior Film al Mumbai Film Festival, Miglior regia al Thessaloniki Film Festival, Manta Ray
In una foresta vicino a un villaggio costiero thailandese, affacciato sul mare in cui sono annegati migliaia di rifugiati Rohingya, un pescatore del luogo si imbatte in un uomo ferito e privo di sensi. Dopo aver portato in salvo lo sconosciuto, che non parla una parola della sua lingua, gli offre amicizia e lo chiama Thongchai. Quando però il pescatore scompare all’improvviso in mare, Thongchai incomincia lentamente a impadronirsi della vita dell’amico: della sua casa, del lavoro, della sua ex-moglie.
Note di regia: Il film evoca e racconta i corpi sconosciuti che annegano nel mare della Thailandia e vengono sepolti nelle profondità della terra: sono i corpi dei rifugiati Rohingya, la cui voce rimane inascoltata.
Phuttiphong Aroonpheng (1976) ha studiato Belle Arti presso la Bangkok’s Silpakorn University. I suoi cortometraggi sono stati presentati in festival di rilievo internazionale quali, Rotterdam, Hamburg and Singapore.
Il suo ultimo corto, Ferris Wheel, è stato proiettato in oltre 20 Festival ricevendo 10 premi. Ha partecipato all’ Asian Film Academy a Busan nel 2009 e è stato selezionato tra gli Asian Public Intellectuals fellows dalla Nippon Foundation. Ha lavorato come direttore della fotografia in prestigiosi film come Vanishing Point (diretto da Jakrawal Nilthamrong), The Island Funeral (Pimpaka Towira) e Dolphins (Waleed Al-Shehhi). Manta Ray è il suo primo lungometraggio.