Giappone, 2021, 97′
Regia Hoya Seiyo
K City, una città costiera giapponese, è sotto l’influenza di Void Dharma, un rapper freestyle che ignora la costituzione giapponese e predica il ringiovanimento della regione e uno stato indipendente. Una spia, Watanabe, viene inviata a K-city in missione per assassinare Void Dharma. Il leggendario Dharma-Ray, che è innocuo per tutti gli esseri buoni ma distrugge tutti quelli cattivi e malvagi, esiste davvero? Questa è la storia di un manga creato da un ragazzino, Hosuke. Lui e i suoi amici, il geniale pianista Kei e i suoi seguaci, entrano in un pericoloso gioco di morte. Alien Artist è un fantasy apocalittico con una città e dei personaggi immaginari, attraverso la storia di artisti che possono essere distruttori, profeti o salvatori. Il regista ventitreenne Hoya Seiyo crea un mondo unico, con universi paralleli o un racconto di racconti con soli 40.000 dollari. Racconta questa storia ponendo un paradigma moderno, come il ringiovanimento della regione e la correttezza politica, sopra l’immagine della sconfitta giapponese con le bombe atomiche, intrecciando musica, disegno e animazione liberamente con un flusso ritmico, come il rap freestyle. (Ellen Y. D. KIM)
Hoya Seiyo
Nato il 2 novembre 1999 a Ena City, nella prefettura di Gifu. Fin da bambino aspirava a diventare un pittore, ma quando frequentava le scuole medie, suo padre gli disse che era un buon regista e lui si interessò alla cinematografia. È stato molto influenzato da SOLARIS (1972), diretto da Andrei Tarkovsky, che ha noleggiato e guardato in un videonoleggio durante le riprese. Nel 2018 si è iscritto alla Facoltà di Lettere dell’Università di Kyoto e si è laureato in filosofia religiosa. Fa parte del Kyoto University Cinema Study Group. Nello stesso anno ha prodotto la novella di fantascienza IZUMI (2018), in cui un giovane incontra una ragazza scomparsa 50 anni prima sul palco della centrale eolica di Kamiyahagi. Il suo lungometraggio ALIEN ARTIST (2021) è stato selezionato al BIFAN.