Un manifesto per le Filippine senza film
Il film è morto. Nello stesso modo in cui sono morte l’economia, il gusto e la creatività, l’immaginazione delle multinazionali di produzione cinematografica.
A milioni di pesos di una produzione cinematografica non corrispondono giorni felici nella vita di un film maker genuino, del vero artista che vuole solo fare film e non prodotti senza cervello, con tette e pistole.
Ma la tecnologia ci ha liberato. Il supporto digitale, con le sue qualità di mobilità, flessibilità, intimità e accessibilità è il mezzo perfetto per una nazione del Terzo Mondo, come le Filippine.
Ironicamente, la rivoluzione digitale ha ridotto l’enfasi sulla tecnologia e ha restituito centralità alla figura del filmmaker, all’importanza della condizione umana che si erge sopra la spazzatura visiva.
Il film è morto. Per favore non portate i fiori.
- I. Economia: un minuto di celluloide costa 1500 pesos. Un minuto di film digitale costa circa 2 pesos. Fatti il calcolo. Una galassia di differenza.
- II. Il solo modo di fare film è girarli. Gira quando puoi. Non posticipare. Se puoi finire tutto in un giorno, perché non farlo? La pigrizia è il nemico delle Muse. Il filmmaker ombra non ha scusanti.
- III. La tua camera digitale non ti farà diventare in un istante Lars von Trier, Figgis, Soderbergh. La tua attitudine nel fare film dovrebbe essere quella di un amatore: semiseria, giocosa, luminosa, non pesante, senza zavorre. Non ci sono errori. L’importante è imparare.
- IV. Utilizza tutti gli elementi che hai a disposizione. Se hai talento per la musica, inciditi la colonna sonora. Se hai soldi, investili in attrezzatura. Se non hai niente di tutto questo, fatti buoni amici.
- V. Lavora, snellendo più che puoi il budget, il cast, la troupe, le location e la scheda di produzione. Le luci artificiali non sono una necessità. La storia è sovrana. Ogni altra cosa è subordinata.
- VI. Lavora con quello che hai. Risveglia l’artigiano che è in te. Non sei uno studio di produzione. Accetta la tua condizione attuale. Parti da qui.
- VII. Dimentica le celebrità. Fotti lo star system. Lavora solo con quelli che desiderano collaborare con te e con coloro che si dedicano al fare da soli. Elimina i parassiti presuntuosi con le loro agende occulte. Usa un rilevatore di bugie, qualora ne avessi bisogno.
- VIII. Lavora con persone umili, pazienti, appassionate e creativamente coraggiose. Ignora quelli che sono l’opposto.
- IX. Se sei da solo, non ti preoccupare. La tecnologia digitale ha ridotto la gente a un’opzione, piuttosto che a un dovere. Fare un film da solo è ora possibile. Il passato è morto. Chi non cambia, muore. Fare un film da solo è ora possibile. Il passato è morto. Chi non cambia, muore.
- X. Crea prima, critica dopo. Prenditi cura della quantità. Dio avrà cura della qualità – questo presupponendo che tu creda in Dio. Un filmmaker fa film, punto.
Nel nome della rivoluzione, Khavn
Estratto da THIS IS NOT A WEBSITE